Disturbi ATM
Le disfunzioni e disordini dell’articolazione temporo-mandibolare ATM, o anche disturbi ATM, consistono in un processo infiammatori e/o degenerativo, che interessa i muscoli masticatori e l’articolazione temporo-mandibolare.
Tale processo coinvolge in un quadro disfunzionale un ampio gruppo di strutture ad esso correlate: cranio, tratto cervicale, apparato uditivo ed equilibrio, sistema posturale e sistema neuromiofasciale.
Nota anche con l’acronimo ATM, l’articolazione temporo-mandibolare è rappresentata dall’area in cui la mandibola, l’osso a forma di U che fa da supporto ai denti inferiori, si articola con l’osso temporale, mediante il condilo.
A separare le due strutture ossee, si interpone un disco articolare, che funziona come una vera e propria superficie articolare.
La posizione e il comportamento di quest’ultimo interferiscono con la corretta funzione dell’articolazione stessa.
Nella sua interezza, l’ATM ha bisogno di mezzi di unione, poiché le superfici articolari non hanno alcun collegamento strutturale, rappresentati da legamenti e muscoli, fondamentali per garantire la stabilità articolare mediante un’attività continua, che, anche a riposo, mantiene un leggero stato di contrattura, chiamata tono.
Questa complessa articolazione permette i movimenti della mandibola in avanti, all’indietro e lateralmente, consentendo al sistema masticatorio di adempiere alle proprie funzioni di masticazione, deglutizione, fonazione, oltre che alle funzioni secondarie di supporto alla respirazione e all’espressione emotiva.
Nel corso degli anni, le diverse alterazioni del sistema masticatorio sono state identificate con una grande varietà di termini.
Ad oggi, l’American Dental Association ha adottato la definizione di “disordini temporomandibolari” o “disordini dell’ATM” per indicare tutti i disturbi funzionali del sistema masticatorio, importante nel campo riabilitativo.
Per sottolineare il coinvolgimento del distretto cervicale, però, si è scelto di utilizzare la definizione più completa di “Disordini Cranio Cervico Mandibolari (DCCM)”.
Disturbo temporo-mandibolari cause
L’eziologia dei disordini ATM è complessa e multifattoriale.
Il più delle volte, è presente una predisposizione individuale sulla quale intervengono:
- fattori che aumentano il rischio di sviluppare un disturbo, detti fattori predisponenti;
- fattori che ne causano l’insorgenza, detti fattori scatenanti;
- fattori che interferiscono con la guarigione o ne accelerano la progressione, detti di fattori di mantenimento.
Una revisione della letteratura scientifica rivela che esistono cinque fattori causali:
- occlusione: la relazione tra i denti mascellari e mandibolari quando sono in contatto funzionale, i difetti di questa relazione sono considerati predisponenti;
- trauma, che può essere di due tipi: macrotrauma, dato da una forza improvvisa che causa alterazione, per esempio dovuta ad un colpo diretto; microtrauma, dato da una piccola forza applicata ripetutamente alle strutture nel corso di un periodo di tempo lungo;
- stress emotivo: inteso come influenza diretta sull’attività muscolare, che ne determina un aumento della tonicità, ma anche lo sviluppo di un disordine psicosomatico;
- stimoli nocicettivi profondi: come risposta generale del corpo ad una minaccia;
- attività para funzionali: attività non funzionale, che include il serrare o digrignare i denti, nota come bruxismo, ed altre abitudini, come succhiarsi il dito, mordersi le guance, mordersi le unghie o tenere oggetti sotto il mento, come nel caso dei violinisti.
Disturbi ATM sintomi e segni
I segni e i sintomi possono essere raggruppati in categorie in relazione alle strutture colpite.
Muscoli
Il dolore a carico del muscolo mascellare è il sintomo più comune, che può andare da una leggera dolorabilità ad un disagio estremo.
Il dolore è spesso associato a sensazione di affaticamento e irrigidimento muscolare.
La disfunzione rappresenta un altro comune sintomo associato ai muscoli masticatori e si osserva come una diminuzione nell’ambito del movimento mandibolare: come conseguenza del dolore, il paziente limita i movimenti della bocca; in particolare, clinicamente si osserva un’incapacità ad aprire completamente la bocca. Anche una mal occlusione acuta rientra tra le disfunzioni.
Se non trattato, il coinvolgimento muscolare sfocia nella cronicità.
Articolazioni temporo-mandibolari
I sintomi legati a tale struttura possono manifestarsi con:
- dislocazioni del complesso condilo-disco, incompatibilità strutturale delle superfici articolari, quali click mandibolari, sub-lussazione, lussazione dell’ATM, che si manifestano con rumori associati oppure con il dolore;
- disturbi infiammatori dell’articolazione, con una condizione di infiammazione delle strutture, che compongono l’ATM, con sinoviti, capsuliti, retrodisciti, artriti e artrosi mandibolare.
Dentatura
I disordini funzionali della dentatura sono relativi alla mobilità dentale e vi rientrano abrasione dentale e pulpite.
Altri segni e sintomi importanti sono rappresentati da:
- cervicalgia, che consiste in dolore alla regione del collo;
- cefalea, ossia mal di testa;
- acufeni, ronzii alle orecchie;
- sensazione di ovattamento e pienezza all’orecchio;
- vertigini;
- instabilità posturale;
- diminuzione dell’udito.
Disturbi ATM diagnosi
Non esiste un test standard per identificare correttamente le patologie a carico dell’ATM, tuttavia, nel 90% dei casi, la descrizione e la storia del paziente, combinate con un esame valutativo della faccia e della funzione masticatoria, forniscono informazioni sufficienti a riconoscere queste problematiche.
La presenza di molteplici disfunzioni che interessano contemporaneamente più distretti corporei rende necessario un intervento multidisciplinare, nel quale più specialisti affrontano tutte le presentazioni cliniche.
Il problema principale non è stabilire quale sia il fattore responsabile del disturbo, ma determinare in quale misura i diversi fattori concorrono nella sua genesi: la loro conoscenza è determinante per guidare la scelta terapeutica.
Oltre alla valutazione clinica e anamnestica, risultano utili esami strumentali, quali radiografia standard, risonanza magnetica, tac per studiare i rapporti articolari e l’integrità delle superfici articolari.
Se il medico sospetta una incoordinazione condilo-discale dell’articolazione, sono necessari ulteriori esami.
La risonanza magnetica per immagini (RMI) rappresenta lo standard mediante il quale il medico valuta la presenza di incoordinazione condilo-discale dell’articolazione o la causa per cui un paziente non risponde alla terapia.
Il medico sospetta osteoartrite se avverte uno scricchiolio nel momento in cui il paziente apre la bocca (crepitio): radiografie e/o tomografia computerizzata (TC) possono confermare la diagnosi.
Una volta confermata la diagnosi ed individuata la problematica gnatologica, attraverso un esame obiettivo ed una valutazione sia dell’articolazione che del distretto cervicale, il fisioterapista sarà in grado di agire sulle disfunzioni per migliorare la qualità della vita del paziente.
Disturbi ATM terapia
Esistono varie opzioni di trattamento, a seconda dell’indicazione diagnostica.
In linea generale, l’obiettivo è quello di migliorare l’armonia e la funzione masticatoria e/o occlusale.
Una volta che la valutazione confermi un disturbo dell’ATM, sarà l’intervento dello gnatologo, un dentista specializzato nello studio della masticazione, a definire il corso del trattamento, che non può prescindere dall’approccio di squadra, quindi multidisciplinare, e di auto-cura.
- terapia e il trattamento di patologie dell’apparato stomatognatico
Campi di applicazione
- — Tutti i tessuti dell’apparato stomatognatico e strutture limitrofe
- — Microcircolo
- — Muscoli
- — Legamenti
- — Mucose
- — Ossa
Dettagli
Velvet TMJ rappresenta la soluzione indolore e non invasiva in grado di trattare tutti i tessuti dell’apparato stomatognatico e i disordini temporo mandibolari. In questo caso la terapia ha lo scopo di decomprimere le articolazioni, rilassare i muscoli e contribuire al riposizionamento della mandibola. Con l’aiuto di questa tecnologia si ricreano le condizioni ottimali affinché avvenga il processo di guarigione e di adattamento, utilizzando due innovative metodiche come la Diatermia Capacitiva e Resistiva (DCR) e l’Elettroporazione.