Disbiosi orale: cure e rimedi per il microbiota orale
La disbiosi orale, conosciuta anche con il termine “disbacteriosi”, è definibile come una condizione di squilibrio microbico a carico del microbiota della bocca. Il contrario della disbiosi è l’eubiosi, ossia lo stato di completo equilibrio microbico.
Diversamente da ciò che alcuni credono, un microbiota orale “non sano” non porta esclusivamente a problematiche come l’alitosi persistente, ma può riverberarsi in uno stato di malessere massiccio a carico di diversi organi dell’organismo (i cosiddetti “organi bersaglio”) o addirittura al corpo nella sua totalità.
Se a questo sommiamo il fatto che il microbiota orale ha molte caratteristiche in comune (per varietà e complessità) con quello intestinale, è facile comprendere che a uno stato di disbiosi del primo corrisponderà anche uno squilibrio del secondo.
Non è però sempre possibile affermare il contrario: se la popolazione di microrganismi nell’intestino è sbilanciata, il medesimo problema potrebbe non essere presente anche a livello orale. La ragione è legata alla grande capacità di tolleranza della bocca, porta di ingresso dell’alimentazione così come della respirazione, e la sua innata capacità di recupero incrementata dalla presenza di immunoglobine nella saliva.
Nel caso in cui si verifichi tuttavia un problema di disbiosi orale, ossia quando lo stato di eubiosi della bocca viene interrotto al punto tale da provocare uno squilibrio nella sua flora batterica, gli effetti sono duplici: da un lato, il microbiota intestinale è in stato di caos; dall’altro, l’organismo sta molto probabilmente combattendo un’infezione o un’infiammazione in qualche altro distretto.
Ecco perché il microbiota orale dovrebbe essere sempre mantenuto in perfetta salute!
Il principale nemico dell’eubiosi orale: la parodontite
Come accennato in precedenza, la principale forma di attacco al benessere del microbiota orale proviene dalla parodontite, una malattia multifattoriale molto severa che, se non trattata correttamente e tempestivamente, produce nella fase finale la caduta degli elementi dentali colpiti.
Essenzialmente, la parodontite (conosciuta anche come piorrea), è una grave infiammazione dei tessuti di sostegno del dente (osso, legamento parodontale e cemento radicolare) e che garantiscono ad esso il giusto grado di stabilità. Questa grave infezione batterica non è pericolosa soltanto quando raggiunge uno stadio avanzato: anche nelle sue fasi iniziali produce infatti una lunga serie di fastidiosi sintomi che possono compromettere gravemente la qualità della vita del paziente. Tra i principali sintomi della parodontite figurano tumefazione gengivale, edema, sanguinamento spontaneo o a fronte di lievi sollecitazioni, alitosi, perdita di supporto gengivale, perdita di supporto osseo e mobilità dentale di diversa entità.
A queste problematiche comunque non trascurabili vanno poi sommate le patologie correlate alla parodontite (e dunque a uno stato di disbiosi orale) e che interessano tuttavia anche altri distretti, non solo il tratto orofaringeo.
Le più note includono il diabete, le malattie cardiovascolari, l’ictus, l’infertilità, diversi disturbi metabolici e neoplasie, alcune malattie del sistema nervoso come il morbo di Alzheimer, la sindrome dell’ovaio policistico, l’aterosclerosi, l’artrite reumatoide e molte altre ancora.
Come si cura il microbiota orale?
Mantenere una corretta igiene orale, sia prestando attenzione alle normali pratiche di pulizia quotidiane che sottoponendosi regolarmente a una seduta di igiene orale professionale presso il proprio odontoiatra di fiducia, è il primo e fondamentale passo per garantire al microbiota orale uno stato di eubiosi ottimale.
Va infatti considerato che le patologie parodontali così come la presenza di carie e tartaro determinano uno squilibrio batterico, e provocano dunque disbiosi locali che, una volta innescate, possono generare danni all’intero organismo.
L’igiene orale, prima ancora che l’utilizzo di antibiotici, è dunque il primo e determinante fattore per distruggere in modo puntuale e preciso questi batteri nocivi: dall’utilizzo dello spazzolino, che rimuove localmente i microrganismi, fino a quel filo interdentale, per arrivare ai collutori antibatterici e all’igienizzazione del cavo orale tramite trattamenti mirati della parodontite.
Contestualmente, l’eubiosi del microbiota del cavo orale viene mantenuta riducendo al minimo o addirittura eliminando abitudini dannose per la bocca, come il fumo e l’eccesso di alcol, il consumo eccessivo di zuccheri e bevande gassate.
Al contempo, anche agire per mantenere uno stato di eubiosi a carico del microbiota intestinale contribuisce alla buona salute del microbiota della bocca. Nuovamente, l’incremento dei batteri “buoni” inizia da ciò che mettiamo in bocca, e dunque dal cibo.
Ti consigliamo quindi di:
- Consumare più cibi di origine vegetale, come frutta, verdura, cereali integrarli, legumi, frutta secca.
- Ridurre il consumo di zucchero e di alimenti, specialmente industriali, che ne contengono in grande quantità. Ricorda infatti che lo zucchero favorisce la proliferazione di un ambiente orale acido in cui batteri nocivi come lo Streptococco mutans proliferano, contribuendo alla formazione di carie e parodontite.
- Evitare il consumo di bevande acide, anche quando prive di zucchero, o quantomeno consumale in modo molto limitato.
- Tenere sotto controllo il livello di glucosio nel sangue se soffri di diabete, perché i batteri orali possono essere suscettibili proprio a queste oscillazioni.
- Assumere probiotici, che sono organismi vivi che hanno la capacità di migliorare la salute dell’uomo attraverso interazioni virtuose con l’ospite: consuma dunque yogurt e latte di buona qualità, possibilmente prodotto responsabilmente.